Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale
Per chi vuole condividere la propria esperienza
"La chiave della psicoterapia è la comprensione. Senza di essa nessun approccio o tecnica psicoterapeutica ha senso o è efficace a livello profondo. Solo con la comprensione si è in grado di offrire un aiuto reale. Tutti i pazienti hanno un bisogno disperato di qualcuno che li capisca…” (Alexander Lowen). Beh, nessuna citazione relativa al percorso terapeutico potrebbe essere più affine al mio sentire. Scegliere di iniziare una terapia non è mai una decisione facile o da prendere a cuor leggero. C’è sempre una paura di fondo, magari mista alla sensazione di non sentirsi all’altezza nel riuscire a compiere un percorso lungo e doloroso e perché no, anche quel timore legato al raccontare le tue esperienze, i tuoi pensieri più intimi ad un perfetto sconosciuto che potrebbe non comprenderti, appunto. Stabilire un legame empatico, una connessione col proprio terapeuta è stato un elemento fondamentale nel mio percorso. Quando scegli d’intraprendere una nuova strada, non sai mai cosa ti aspetta. Non puoi neppure sapere in anticipo se “scatterà la scintilla” tra te ed il tuo terapeuta. Non è sicuro, non è detto che nasca. Però, lo senti quasi immediatamente, come una sensazione sottopelle, quando tutto ciò accade. Ed è una liberazione: la liberazione di poterti confidare completamente, di essere totalmente te stessa, senza filtri, senza sovrastrutture, con i tuoi pensieri, anche quelli più difficili da esternare, anche quelli che tendi a rinnegare e custodisci gelosamente. Ecco, in questo caso sai che possono venir fuori e tornare a farti respirare, perché c’è lì un esperto che crea l’atmosfera giusta, uno spazio protetto in cui esprimerti e lasciarti andare, ma che è in grado d’indirizzarti e di farti acquisire gli strumenti adatti a comprendere, a capire il perché di tante cose e tante situazioni, al fine di poterle affrontare al meglio, senza lasciarti sopraffare dalla paura. Quando ho deciso d’intraprendere il mio percorso terapeutico ero completamente svuotata, come se la speranza non potesse più abitare in me. Ero a pezzi e desideravo davvero con tutte le mie forze che qualcuno potesse aiutarmi. Chiedere aiuto non è mai facile, non è neppure la via più semplice, ma spesso è l’unica necessaria. Parlare con i propri familiari, con i propri amici può essere importante, ma non sarai mai totalmente in grado di dire tutto ciò che senti nel profondo, magari per non ferirli o farli soffrire, magari per paura di essere giudicata. Nella terapia non ci sono giudizi, non ci sono timori che tengano: ci sei tu e la tua voglia di metterti in gioco per riuscire a farcela, accompagnata per mano da un terapeuta che sa ascoltare, che ti consiglia e non smette di credere in te. La terapia non è un percorso immediato o dalla riuscita istantanea, ci vuole costanza, impegno e forza di volontà. Spesso, c’è quel malessere sotterraneo, un malessere così sordo e lontano che non bastano certo due sedute per capirne le radici profonde, forse non basterà tutta la vita. Io, dal canto mio, avevo però capito che bisognava iniziare un percorso che mi aiutasse a fare chiarezza nella mia mente e nel mio cuore, che mi portasse a guardare in faccia le mie paure e che provasse a batterle, o quantomeno a lottare ad armi pari con esse. E la mia terapeuta era la persona giusta per farlo. Ormai da tanti mesi a questa parte, mi siedo sulla poltroncina del suo studio privato, un ambiente confortevole e protetto, e continuo a farlo questo benedetto percorso. I chilometri fatti sono stati tanti, così come i traguardi raggiunti e posso dire che la dottoressa mi ha aiutato e lo sta ancora facendo. Mi ha incoraggiata ed ha creduto in me. Quando io le dicevo che non potevo farcela, lei mi ha sempre spronato a reagire e a combattere per ritrovare me stessa e la rotta verso quei porti sicuri in cui speravo tanto di approdare ancor prima del nostro incontro. Grazie alla terapia ho capito che, a stare fermi, ci perdiamo tante di quelle cose, tante di quelle esperienze. Ho capito che non bisogna aver paura degli inizi, perché è proprio grazie ed essi che ci si mette alla prova e si cresce. E crescere e migliorarsi è davvero qualcosa che ci rende fieri di noi stessi.
C. M.